Mireia Badia, campionessa del mondo femminile Enduro 2024, attraverso i propri canali social e il prestigioso sito www.enduro21.com ha annunciato che non difenderà il suo titolo questa stagione 2025 e si ritirerà dalle corse.
Da quando è salita in sella a una moto la prima volta, seguendo la passione della propria famiglia, Mireia non avrebbe mai immaginato che questo hobby l’avrebbe portata all’apice dell’enduro mondiale.
Ora, dopo una carriera piena di successi, sfide e, in definitiva, un record impressionante che include il titolo mondiale 2024 e nove campionati di Spagna, la pilotaressa catalana di 28 anni appende il casco al chiodo.
La decisione dal suo irrito dalle gare la racconta direttamente sui propri canali social e sul sito www.enduro21.
È un arrivederci o un definitivo addio?
“Nel 2024 avevo già pensato che sarebbe stato il mio ultimo anno e avevo preso una decisione. Ma non volevo andarmene con la sensazione di non aver dato tutto per provare a vincere il campionato del mondo, quindi mi sono detta: Proviamoci e sono riuscita a centrare il mio obiettivo. L’enduro non è uno sport molto mediatico, e forse è per questo che sponsor e marchi non sono così interessati a supportarlo. Ma questo non è solo un problema per l’enduro femminile in Spagna: anche i ragazzi hanno difficoltà con questo. Ci sono molti piloti che non competono nel campionato mondiale perché non hanno supporto finanziario qui, quindi possono permettersi solo di correre nella serie nazionale. Non è solo un problema femminile, anche se è uno sport impegnativo. Il mio programma per il 2023 era di finire l’anno e ritirarmi, ma poi l’ho prolungato per un’altra stagione. Ci pensavo da un po’ perché la ricompensa per tutto quello sforzo non era proprio quella che avrebbe dovuto essere. Nonostante ciò, ho realizzato il mio sogno di diventare la campionessa mondiale femminile di enduro 2024. Lo scorso anno, Rieju mi ha offerto un lavoro e ho aiutato Miquel García [il Team Manager di Rieju] alle gare. Quindi, continuerò con loro, aiutando con i viaggi, la gestione e la logistica per i piloti e gli sponsor. Correre è dura perché, alla fine, hai bisogno di soldi per allenarti e se non guadagni uno stipendio dalle motociclette, devi lavorare e trovare un modo per bilanciare tutto. Devi lavorare otto ore, allenarti e avere una vita sociale… ed è piuttosto difficile. Mi vedrete ancora
mondiale EnduroGP di Oliana, dato che è vicino a casa mia ci sicuramente. E sarò anche alle gare nazionali in Catalogna”.
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