«Se questo è il piano che Dio ha riservato per me, altro non posso fare che spalancare le braccia ed accettarlo». Potrebbe dire così a tutti noi anche Danilo Morelli stroncato da un infarto ieri 7 luglio a soli 67 anni nella sua casa di Cornaredo alle porte di Milano mentre stava godendosi un semplice lavoro nel proprio giardino.
Lo conoscevo da quasi trent’anni grazie all’amico comune Guerrino Zanardo, uniti dalla stessa passione per l’enduro.
Danilo Morelli a sinistra, con l’amico Guerrino Zanardo componenti della squadra del Moto Club Medeot Gorizia
Sicuramente mi direbbe: “Cari amici, caro Guerrino, caro Franco Mayr, cari tecnici del Team JET-Zanardo, mi spiace non essere più con voi dopo 67 anni passando insieme tante Sei Giorni in ogni angolo del mondo. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto belli, di sfide in sella alle mie moto da enduro che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere e diventare amico sincero di persone che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire e realizzare; i propri sogni, concretizzare la propria passione per l’enduro oltre al lavoro e alla famiglia. Cari tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche VOI la vostra per questo nostro sport e di divertirvi senza di me alla Sei Gironi, magari ricordandomi con un semplice drappo nero sul braccio perchè avrei dovuto essere lì con Voi.
Chi scrive non ama essere prolisso, ma Morelli per me era un signore, un gentleman con cui dialogavo a 360 gradi e mi è venuto d’istinto ricordardalo così.
Un abbraccio alla famiglia, agli amici più cari al suo Moto Club.
L’unico mio rammarico è che non potrò essere presente per dargli un ultimo saluto perchè sto attraversando un periodo di cure mediche.
Caro Danilo, tu comunque sei già qui vicino a me.
Dario Agrati
